Come staccarsi da Mamma e Papà

Quando due individui danno vita ad una coppia, non si uniscono solo due persone, ma due famiglie! I due partner portano con sé caratteristiche individuali, ma anche modelli di relazione, aspettative, storie, miti e credenze delle rispettive famiglie d’origine! Quanti fattori influenzano la vita di coppia e la sua riuscita!

Ognuno di noi porta con sé la propria famiglia e questo di per sé non è patologico o indice di insuccesso di coppia. Uno degli aspetti cruciali che condizionano la creazione e la stabilità del legame di coppia è il grado di differenziazione del singolo partner dalla famiglia originaria, cioè quanto è emotivamente distaccato dai genitori. Mi preme sottolineare che si parla di distacco emotivo non affettivo: si può e si deve continuare a voler bene ai propri cari, ma per crescere è necessario staccarsi emotivamente. Il processo di separazione emotiva è lento e complicato, è un processo a lungo termine nel quale il figlio lentamente si svincola dall’originaria fusione con i genitori e si muove verso la propria autonomia emotiva (ripeto, non affettiva…).

Il processo di svincolo dalla famiglia d’origine inizia nell’adolescenza e raggiunge il suo culmine quando l’individuo si rende economicamente ed emotivamente indipendente. Un mancato o incompleto svincolo (individuazione o differenziazione emotiva) può generare difficoltà nella vita di coppia e nella nuova famiglia, determinandone spesso la rottura. Un rapporto morboso, molto stretto, di dipendenza emotiva dalla famiglia originaria può condizionare le nostre scelte, i nostri progetti e far sì che scegliamo questo o quell’altro partner, questo o quell’altro stile di vita o di relazione perché più consono al modello propostoci in famiglia. I genitori possono facilitare la separazione dai propri figli accettando la tristezza, il vuoto, il senso di abbandono, oppure ostacolarla impedendo che i figli facciano esperienza attraverso un uso massiccio di ricatti emotivi.

In questi casi i genitori hanno difficoltà ad accettare che il figlio cresca e si separi: egli può essere diventato il sostituto del padre o della madre (in caso di lutto o separazione coniugale), oppure può essere stato investito del ruolo di mediatore nei litigi tra i genitori. Il figlio può avere quindi difficoltà a separarsi per non deludere le aspettative riposte in lui e non perdere il potere che ha sui genitori.Ancora, c’è chi mette chilometri di distanza fisica dalla propria famiglia, ma resta emotivamente dipendente;chi nel tentativo distaccarsi si ribella scegliendo un compagno non approvato in famiglia, usando il partner per creare un finto distacco.Il partner diventa uno strumento e raramente viene amato e riconosciuto per quello che è.

Impegnare fiumi di energie nella famiglia d’origine significa non essere presente alla nuova famiglia, significa mettere il partner al secondo posto, significa non essere emotivamente disponibile per l’altro. E’ chiaro che questi sono tutti fattori capaci di minare le fondamenta di qualunque nuovo rapporto affettivo.